Italia

Tre cime di Lavaredo

Il simbolo delle Dolomiti, una meraviglia della natura.

Era un sogno che avevamo da molto tempo ma per un motivo o per l’altro l’abbiamo sempre rimandato, questo week-end siamo riusciti a lasciare i bimbi dai nonni e ci siamo goduti questa escursione fantastica.

Come anticipato secondo me non è proprio un’escursione da fare con i bambini, o quantomeno non con bambini di 5 anni come il mio.

Partiamo il venerdì pomeriggio da casa e dopo 4 ore circa, passando da Dobbiaco e poco prima del lago di Misurina, giriamo verso sinistra e seguendo le indicazioni, arriviamo all’inizio della strada a pedaggio che porta al Rifugio Auronzo.

Noi con il camper abbiamo pagato 45€ per 24 ore, le auto pagano qualcosa meno.

Il costo potrebbe sembrare esagerato ma la comodità di dormire già all’inizio del percorso, svegliarsi e partire prima che arrivino tutti gli altri, e in più godere dello splendido panorama sia al tramonto che all’alba, non ha prezzo.

Il mattino infatti alle 7.00 siamo già attivi e in partenza per la splendida avventura che ci aspetta.

Proprio davanti al rifugio Auronzo parte il percorso 101, all’inizio è facile e pianeggiante, fatica nulla e panorama già promette bene. La frase più usata in questa gita è stata “fermati che faccio una foto” 🙂 mio marito non ce la faceva più e nemmeno il mio smartphone.

Sul percorso troviamo una chiesetta e poco dopo il Rifugio Lavaredo, dove ci fermiamo per un caffè.

Da qui il percorso si fa un po’ più faticoso, proprio di fronte al rifugio c’è un sentiero che al momento non avevamo visto e ci arrampichiamo sulla montagna un po’ ghiaiosa, per fortuna abbiamo acquistato i bastoncini da trekking che si sono rivelati molto utili.

Arrivati in cima alla salita cominciamo a girare attorno alla roccia imponente che si rivelerà poi essere una delle tre cime.

Adesso le vediamo lateralmente ma sono comunque spettacolari. Il percorso prosegue con un saliscendi più o meno impegnativo fino al Rifugio Locatelli.

Un po’ per la fatica e un po’ lo stupore per la bellezza del panorama, siamo senza fiato.

Ci sediamo sulle panche esterne gustando una bella merenda e base di strudel e Saker torte. Da qui si può godere della vista frontale delle tre cime.

Una volta riposati, facciamo qualche giretto e fotografia li attorno al rifugio e pensiamo a quale percorso fare al rientro.

Le alternative sono: tornare da dove siamo arrivati (circa 50 minuti), oppure finire tutto il giro ad anello che circonda le tre cime (sentiero 105) passando dalla malga Alm e tornando al rifugio Auronzo (circa 1 ora e 20 minuti).

Ormai abbiamo fatto 30 e come si dice facciam 31… sarebbe un peccato, anche se la seconda scelta è un po’ più lunghetta.

Alcuni tratti sono in discesa e altri un po’ più impegnativi sono molto in salita, passiamo anche un piccolo laghetto proprio alla base delle Tre Cime di Lavaredo. Dopo circa 50 minuti si arriva alla Malga Alm, molto molto carina, qui c’è un piccolo corso d’acqua freschissima, ci fermiamo a riposare qualche minuto e ripartiamo.

L’ultimo tratto prima di arrivare allo steccato che indica l’inizio del percorso è un po’ stretto e se si soffre di vertigini potrebbe dare qualche problemino, visto che qui la montagna scende ripida sotto di noi. Lo facciamo velocemente perchè non avrei voglia di incontrare troppa gente che viene nel senso inverso al mio…

Volendo questo percorso si può fare anche al contrario… dal parcheggio, invece di andare verso il rifugio Auronzo, si va dalla parte opposta… se si preferisce vedere le Tre cime dal basso e fermarsi alla Malga Alm perchè magari non si è molto in forma e si ritiene di non riuscire a fare tutto il tragitto. Anche se la vista sulle Tre cime di Lavaredo migliore rimane dal Rifugio Locatelli.

A mezzogiorno siamo già al nostro camper, quindi alla fine tra una pausa, una foto e una merendina, ci abbiamo impiegato 5 ore… non siamo proprio esperti di montagna e questo è uno dei primi percorsi un po’ più impegnativi che facciamo, ma siamo soddisfatti di noi 🙂

Dopo pranzo ci rilassiamo e verso le 14.00 scendiamo a vedere il Lago di Misurina, sulla strada troviamo un grande parcheggio per camper che a 3€ all’ora o 20€ al giorno da la possibilità di sostare, non ci sono corrente servizi ma almeno siamo sicuri di non prendere multe.

Il lago è molto carino, molti negozietti e ristorantini, facciamo acquisti per i nostri bimbi che ci mancano già un po’ e dopo un’oretta ripartiamo.

Sulla strada visitiamo il cimitero di guerra che troviamo subito dopo il lago di Landro, ad entrambi abbiamo dedicato qualche minuto per un paio di foto e una preghiera per i caduti.

Nel frattempo cerchiamo su internet se nei dintorni c’è un paesino da visitare dove potersi fermare per la notte, preferibilmente un’area sosta.

Volevamo andare a Dobbiaco ma ci sono solo due campeggi e non c’è possibilità di un parcheggio per sostare la notte in libera oppure di un’area sosta.

Troviamo che a Monguelfo, vicino alla stazione i camper sono accettati anche per sostare la notte, quindi ci dirigiamo li.

Il paesino è piccolo ma accogliente, i treni fortunatamente sono molto silenziosi e durante la notte dormiamo tranquillamente. Vicino alla stazione c’è un grande centro sportivo e un parco molto grande con giochi e minigolf.

Facciamo una passeggiata, e ceniamo in un piccolo ristorante con cucina tipica, il Goldener Lowe, lo consiglio perchè ci siamo trovati molto bene.

Da Monguelfo poi partono anche alcuni percorsi sia pedonali che ciclabili adatti un po’ a tutti i gradi di difficoltà.

Questo week-end è stato breve ma molto intenso, ci stiamo appassionando sempre più alla montagna e speriamo di fare presto altri percorsi di questo tipo.

Evviva le Dolomiti!!!

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